La nuova Giunta Appendino di Torino ha deciso di promuovere la dieta vegana e vegetariana sul territorio comunale, “come atto fondamentale per salvaguardare l’ambiente, la salute e gli animali”. Tale decisione fa discutere, e non solo la gente comune ma anche gli operatori del settore, che non sono tutti d’accordo.
Chiariamo innanzi tutto che il vegetariano è colui che non mangia gli animali (né carne né pesce) ma mantiene i derivati, ovvero latte, latticini, burro, formaggio, uova, miele. Invece il vegano è colui che non introduce alcun tipo di animale né di derivato animale. Entrambi possono vivere benissimo, anzi studi scientifici, anche molto recenti, lo dimostrano. Con l’unica diferenza che il vegano deve assumere la Vit- B12, che si trova solo nei cibi di origine animale. Ma che le diete “vegetali” facessero bene già lo sapevamo, con tanti studi a dimostrazione che le persone che seguono questi regimi alimentari vivono più a lungo, sono più magri e meno esposti alle malattie del mondo “occidentale”, come diabete, ictus, infarti, displipidemie e sono anche meno a rischio verso alcuni tipi di tumore. Dove sta la novità? In parte nel fatto che se ne sta parlando sempre di più, che sono sempre di più gli studi che correlano positivamente i vegani e i vegetariani con benessere e salute, anche perché lo stile di vita spesso condotto da queste persone spesso è più consapevole, più attento alla qualità, al biologico, alla salute in genere, quindi vi si associano anche meno fattori di rischio quali sedentarietà, fumo e alcol. Ma la grande novità è che anche le istituzioni, prima contrarie o comunque non schierate, iniziano ora a prendere posizione. La Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), che riunisce gli studiosi e gli esperti di tutti gli ambiti legati al mondo della nutrizione, nonché punto di riferimento per le istituzioni a riguardo della corretta alimentazione, sostiene che l'alimentazione vegana-vegetariana sia una scelta raccomandabile e che sia possibile in ogni stadio di età (dalla nascita alla vecchiaia), se ben pianificata. Anche l'American Dietetic Association (ADA), la più prestigiosa associazione di nutrizionisti al mondo, già nel 2003 aveva dichiarato, dopo attenti studi che hanno analizzato tutta la letteratura scientifica, che le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Anche l’ADA specifica che le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza, e per gli atleti. Il problema è capire cosa significa ben pianificata! Il lavoro dell’ADA ha preso in rassegna i dati scientifici relativi ai nutrienti chiave per i vegetariani, ovvero proteine, acidi grassi omega-3, Ferro, Zinco, Iodio, Calcio, e le vitamine D e B12, ed ha concluso che tale dieta, ben pianificata e bilanciata, è in grado di soddisfare le esigenze di questi nutrienti, anche se in alcuni casi potrebbe essere utile l'uso di cibi fortificati o di integratori. Viene altresì specificato che “la variabilità delle abitudini dietetiche dei vegetariani rende fondamentale la valutazione individuale dell'adeguatezza nutrizionale della dieta”. Il che equivale a dire che i professionisti degli alimenti e della nutrizione possono giocare un ruolo chiave nell'educare i vegetariani sulle fonti alimentari di specifici nutrienti, sull'acquisto e la preparazione dei cibi, e su ogni modificazione dietetica necessaria a soddisfare le richieste individuali” (J Am Diet Assoc. 2009; 109: 1266-1282.) Va notato che quando si dice "correttamente bilanciata" o “ben pianificata” non si intende che per una dieta vegetariana siano necessarie maggiori attenzioni che per una dieta onnivora, ma semplicemente diverse: nella dieta vegetariana è più facile andare in deficit di proteine, mentre in una dieta onnivora è più facile andare in carenza di vitamine o sali minerali, e di eccedere con i grassi saturi. In particolare, i latto-ovo-vegetariani devono fare attenzione a non commettere errori "da eccesso", come sostituire la carne aumentando l'assunzione di cibi animali indiretti (in modo particolare latticini e formaggi); così facendo può addirittura aumentare l'assunzione di grassi e proteine animali e per contro risulta penalizzata l'assunzione di cibi di origine vegetale. Per i latto-ovo-vegetariani l'unica carenza ipotizzabile è quella di ferro, che può essere evitata con questi piccoli accorgimenti:
Buona norma per tutti, onnivori inclusi, è di inserire nella dieta moderate quantità di semi e frutta secca (pistacchi, mandorle, noci, semi di girasole e zucca), ricchi di zinco e ferro. In particolare le noci contengono acido linolenico, il precursore degli omega 3, che secondo alcuni studi, aiuta a ridurre l'incidenza di malattie cardiovascolari e a mobilitare il grasso viscerale. Per concludere, dal mio punto di vista, è sconsigliabile una dieta vegana nei bambini, che sarebbe invece da introdurre solo con l’età adulta, e come scelta personale. Nessuna controindicazione, invece, per il regime vegetariano, in tutte le sue forme (latto-ovo vegetariano - pesco vegetariano), che apporta in maniera totale e semplice tutti i nutrienti necessari, anche per un bambino in crescita. Referenze
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Dicembre 2018
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