Da tempo l’intestino è considerato il nostro secondo cervello, essendo ampiamente dimostrato che esiste una comunicazione bidirezionale tra i due organi, tramite percorsi nervosi, ormonali e immunologici. I “due cervelli” si influenzano a vicenda, determinando il nostro stato di benessere psico-fisico: basti pensare che la maggior parte della serotonina, il cosiddetto "ormone del buon umore", viene prodotta proprio dall’intestino! L’intestino è costituito da miliardi di cellule batteriche di varie specie, che va sotto il nome di microbiota: è come un’impronta digitale, ognuno ha il proprio, anche se di base alcuni ceppi batterici sono e devono essere gli stessi. La quantità, la qualità e la diversità dei vari batteri sono l’indice del nostro stato di salute, avendo essi importanti funzioni quali: fermare i patogeni, aiutarci nella risposta immunitaria, sintetizzare alcune vitamine del gruppo B e la vitamina K. Esistono dei ceppi batterici che però più di altri vanno ad influenzare le funzioni cerebrali, tramite la produzione di neurotrasmettitori, oppure esercitando effetti sull’asse HPA (ipotalamo-ipofisi-surrene) che è coinvolto nella risposta allo stress, oppure ancora attraverso un’azione antinfiammatoria. Oggi noi ingeriamo e respiriamo una quantità di sostanze tossiche e inquinanti che senza dubbio ci portano ad essere perennemente in una situazione di disbiosi (squilibrio del microbiota), che ha come conseguenza la prevalenza di uno stato infiammatorio anche sub-clinico, quindi con minime sintomatologie, che però possono costituire un campanello d’allarme. E’ noto che livelli cronici ed elevati di infiammazione sono una delle cause della depressione e di altri disturbi dell’umore e cognitivi, e che l’infiammazione può derivare dall’intestino. I probiotici possono abbassare quest’infiammazione, e avere così effetti benefici sui disturbi cerebrali. Questi probiotici, per i quali è stato coniato il termine “psicobiotico”, possono essere assunti come integratori o tramite la dieta. Cosa possiamo fare? Un disbiosi test sulle urine può essere utile a capire quali sono i batteri carenti, e di conseguenza agire con un’integrazione di probiotici, solitamente lattobacilli e bifidi, e migliorare il nostro stile di vita seguendo un’alimentazione più equilibrata e uno stile di vita più sano. Bibliografia: 1)Berer K. Mues M., koutrous M.,et al., Commensal autoimmune demyelimination, Nature 2011 2) Yokte H., Miyake S., Croxford JL, et al., NKT cell-dependent amelioration of a mouse model of multiple sclerosis by altering gut ora. Am J Pathol 2008 3) Forsythe P, Bienestock J. Immunomodulation by commensal and probiotic bacteria. Immunol Invest 2010 4) Cryan JF., Dinan TG. Mind-altering microrganism: the impact of the gut microbiota on brain and behaviour. Nat Rev Neurosci 2012 5) Diaz heijtz R, Wang S. Annuar F et al. Normal gut microbiota modulates brain development and behavioor. Proc. Natl Acad Sci USA 2011
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