Sappiamo tutti quanto il consumo di sale possa portare a problemi come ipertensione, aumento del rischio di tumori, malattie cardiovascolari, renali e osteoporosi. In Italia il consumo medio giornaliero oltrepassa i 10g al giorno, che equivale a oltre il doppio della dosa giornaliera raccomandata dall' OMS! Purtroppo non si tratta solo del sale aggiunto, facilmente riconoscibile e quantificabile, ma soprattutto di quello "nascosto" negli alimenti, come il glutammato di sodio che è presente nei dadi da brodo e in molti cibi pronti, sia nelle preparazioni casalinghe sia in quelle industriali. Entro Dicembre 2016 sarà obbligatorio riportare in etichetta la quantità di sale, e non più sodio, facilitandone così la comprensione da parte del consumatore. E’ importante che il consumatore sappia riconoscere la quantità di sale o sodio negli alimenti: la maggior parte dei prodotti derivati dai cereali (compreso il pane!), salumi e formaggi preconfezionati, prodotti inscatolati sono solitamente addizionati di sale. Nella realtà delle abitudini di consumo in Italia resta il problema del sale che si ritrova nei prodotti la cui porzionatura avviene al banco vendita. In questo caso, al consumatore non viene offerta alcuna notizia circa la quantità di sale presente in quello che acquista e consuma. Al consumo di sale può essere legata l’assunzione di Iodio, la cui quantità assunta con gli alimenti non è spesso sufficiente a garantirne l’adeguato apporto giornaliero. Lo iodio è un elemento che il nostro organismo non sintetizza, e allo stesso tempo è fondamentale per alcune funzioni vitali del nostro organismo, quali la sintesi degli ormoni della tiroide. Necessariamente lo dobbiamo introdurre con la dieta: gli alimenti più ricchi di iodio sono i pesci di mare ed i crostacei, ma anche uova, latte e carne ne contengono importanti quantità, mentre concentrazioni minori si ritrovano nei vegetali e nella frutta. Ricordiamo che il fabbisogno giornaliero si aggira intorno ai 150 μg/giorno mentre bambini e donne in gravidanza devono assumerne 50-100 μg/giorno in più. Pericoli possono esserci per i vegetariani stretti che non consumano pesce e prodotti di origine animale in genere. Ma perché è importante lo Iodio? La carenza di iodio ha ripercussioni particolarmente gravi sullo sviluppo mentale e fisico del bambino. La carenza di ormone tiroideo nell’età fetale e neonatale può portare, nei casi più gravi, a cretinismo. Nell’adulto, invece, determina il gozzo, le cui conseguenze sono più o meno severe a seconda dell’età e del sesso del soggetto. Il gozzo è la malattia tiroidea più diffusa al mondo. Anche se la malattia è più diffusa in paesi in via di sviluppo, focolai di carenza iodica si trovano nella maggior parte dei paesi europei. Dalle ultime rilevazioni del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità, in Italia si ammalano di gozzo circa 6 milioni di persone, più del 10 per cento della popolazione del nostro paese e l’impatto economico di questa malattia è stimato in oltre 150 milioni di euro all’anno. Addirittura, nella sola popolazione giovanile, il gozzo interessa almeno il 20 per cento delle persone. Si può quindi affermare che nel nostro paese il gozzo sia da considerarsi endemico, visto che supera la soglia del 5 per cento di prevalenza posta dall’OMS per definirlo tale. Il sale iodato è la soluzione proposta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per combattere i disordini da carenza iodica, che si possono sviluppare in alcune Regioni del pianeta, in base alla concentrazione più o meno elevata di Iodio presente nel terreno, e di conseguenza, nei suoi frutti (e negli animali che se ne cibano). Anche le abitudini alimentari influenzano l’apporto iodico. In Giappone, per esempio, dove il consumo di alghe (alimento ricco di iodio per eccellenza), è diffusissimo, il problema non sussiste, anzi spesso è necessario adottare misure per prevenire eventuali eccessi, anche se l’organismo è perfettamente in grado di eliminare il surplus di iodio con le urine. In ogni caso, particolare cautela si deve avere nell’utilizzo di alcuni integratori alimentari contenenti quantità elevate di iodio (solitamente a base di alghe), perché potrebbero portare ad una assunzione eccessiva. Ma cos’è il sale iodato? Il sale iodato è il comune sale da cucina ricavato dall’acqua di mare o dalle miniere di salgemma, quindi addizionato artificialmente di iodio sotto forma di ioduro o iodato di potassio. In Italia ogni chilogrammo di sale iodato contiene 30 mg di iodio. Il suo utilizzo non ha controindicazioni e il suo sapore è esattamente lo stesso del sale comune da cucina. Tuttavia il consumo da patte della popolazione, e la sua diffusione nei punti vendita, è ancora troppo poco capillare per garantirne un consumo quotidiano da parte di tutti. Da tutte le considerazioni effettuate emerge quindi l’importanza della sensibilizzazione delle persone, al fine di diminuire il consumo di sale in genere e, seppur nelle quantità massime indicate, favorire il consumo di sale iodato. Tale sensibilizzazione andrebbe fatta a più livelli, sia come azione di pubblica utilità da parte delle istituzioni, sia come formazione specifica da parte dei singoli professionisti (nutrizionisti e medici) al fine di rendere il consumatore sempre più consapevole delle scelte da fare sia negli acquisti, sia nella preparazione degli alimenti, e imparare sempre di più a tutelare la propria salute. Le linee guida della sana alimentazione sono sempre la base da cui partire per mantenersi in salute: poca carne, latticini e pesce due volte la settimana, pochi grassi saturi, pochi salumi e pochi dolci, tanta frutta, verdura e cereali integrali, movimento giornaliero, almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno. Minimizziamo l’utilizzo dei dadi, e aggiungiamo il sale iodato!
0 Comments
Leave a Reply. |
ABOUTCon questa pagina il mio obiettivo è di riportare informazioni, novità o curiosità dal mondo scientifico, opportunamente lette in chiave critica e riproposte in chiave semplificata, affinché possano risultare di interesse per coloro che, sempre più numerosi, sono attenti alla salute tramite l'alimentazione: coloro che vogliono capire per poter scegliere
Archivi
Dicembre 2018
Categorie
Tutti
|