Negli ultimi anni diversi studi hanno dimostrato che i soft drink possono contribuire all'aumento di peso e quindi alle complicanze ad esso collegate: obesità, diabete di tipo II, malattie cardiovascolari. Questo a causa dell’elevato contenuto di zuccheri aggiunti e del loro basso senso di sazietà. L’ obesità oramai è un problema globale, favorito dagli stili di vita errati, nell’era del cibo spazzatura e della sedentarietà, degli ambienti obesogenici, del cibo ad ogni angolo di strada, a basso costo, a basso potere nutrizionale ma altamente calorico. In questo contesto, l'American Heart Association ha raccomandato una riduzione del consumo di zucchero aggiunto a non più di 100-150 kcal/die. La riduzione del consumo di zucchero è anche una raccomandazione del “Dietary Guidelines for Americans” del 2010 e un obiettivo di Healthy People 2020. E’ dal 2002 che l’Organizzazione mondiale della Sanità raccomanda che gli zuccheri non debbano costituire più del 10% del consumo totale di energia al giorno, percentuale ribadita ancora nel nuovo progetto di linee guida del marzo 2014. Si suggerisce inoltre che una riduzione al di sotto del 5% del consumo totale di energia giornaliera avrebbe dei benefici aggiuntivi. Il 5% del consumo totale di energia è pari a circa 25 grammi al giorno (circa 6 cucchiaini di zucchero) per un adulto con un normale indice di massa corporea (BMI). Uno dei problemi è che gran parte degli zuccheri consumati oggi sono "nascosti" in alimenti trasformati, che di solito non sono visti come dolci. Ad esempio, 1 cucchiaio di ketchup contiene 4 grammi di zucchero (circa 1 cucchiaino), mentre una lattina di bevanda alla soda ne contiene fino a 40 grammi (circa 10 cucchiaini). “Soft drink” è un termine piuttosto generico per indicare bevande non alcoliche dolci (zuccherate o edulcorate), in genere gassate, talvolta arricchite di vitamine e micronutrienti o di aromi/essenze/estratti/succhi che vanno a caratterizzare la bevanda in termini gustativi. Vengono abitualmente distinte le seguenti tipologie:
Fondamentale è l’esposizione dei ragazzi ai media, poiché è emerso da alcuni studi che diminuendo l’esposizione alla pubblicità (per esempio in TV), sono diminuiti i consumi sia in bambini delle scuole elementari che in adolescenti nelle scuole superiori. Negli ultimi dieci anni il consumo globale di tutte le bevande in commercio è aumentato quasi quattro volte più velocemente della crescita della popolazione a livello globale. In Italia siamo ancora al di sotto delle soglie allarmanti di altri Paesi, ma parallelamente al consumo di bibite si sta verificando un pericoloso abbandono dei principi base della dieta mediterranea che è universalmente conosciuta come importante nella prevenzione delle malattie, e che ha fino ad ora garantito agli italiani una vita media di 79,4 anni per gli uomini e di 84,5 per le donne, tra le più elevate al mondo. Per quanto riguarda i soft drink light, poiché privi di calorie, potrebbero essere consumati senza attenzione anche da persone che dovrebbero stare attente all’introduzione di zucchero. Il pericolo è che si potrebbe sottovalutare il loro impatto sulla salute dato dagli edulcoranti, e il loro impatto psicologico sulle persone, che forti di aver ingerito una bibita “light” sono portate poi a consumare di più. Come ricorda l’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), l’uso degli edulcoranti non permette di ridurre il peso corporeo se non si diminuisce la quantità totale di calorie e non si aumenta l’attività fisica. Inoltre, nonostante l’assenza di zucchero, i dolcificanti presenti nelle bibite dietetiche altererebbero la percezione del gusto “dolce”, favorendo un appetito sempre maggiore. Questo perché, alterando il gusto, aumentano il desiderio di zucchero e non danno mai quella sensazione di sazietà propria di alimenti che contengono il saccarosio. Una voce a parte meritano gli energy drink, che sono oramai entrati nel paniere Istat sotto la voce “Reintegratore energetico” (per reintegrare sali e vitamine), il cui consumo mondiale è aumentato negli ultimi anni, e sono state espresse preoccupazioni sia dalla comunità scientifica sia dal pubblico in generale sugli effetti che questi prodotti possono avere sulla salute. Sono la faccia evoluta dei soft drinks, che entrano silenziosamente nelle nostre vite quotidiane, istituzionalizzati. Ma proprio i dati e la scienza più recenti, paradossalmente, ne confermano i rischi, principalmente dovuti al loro contenuto in caffeina. Questo fenomeno, oltretutto, è aggravato dall’associazione con un marketing aggressivo verso i giovani e inesperti consumatori. Gli energy drink possono arrivare a contenere una quantità di caffeina pari 400 mg per lattina, rispetto ai 100-150 mg di una tazzina di caffè. L’avvelenamento da caffeina può avvenire con livelli superiori ai 400 mg al giorno per gli adulti, mentre bastano poco più di 100 mg per gli adolescenti e oltre i 2,5 mg per chilo di peso nei bambini sotto i dodici anni. Secondo Jeppe Matthiessen, del National Food Institute, “sembra che ci sia stato un cambiamento nella percezione del tipo di bibite che le persone considerano normale bere. Tra i consumatori più giovani, gli energy drink hanno ora lo stesso status che prima avevano le bibite analcoliche. Sia l’uso che l’atteggiamento nei confronti delle bevande energetiche fanno prevedere che il consumo aumenterà nei prossimi anni, e questo rende necessario fornire più informazioni ai bambini e agli adolescenti, e anche ai genitori”. L’elevata quantità di caffeina contenuta negli energy drink riduce la sonnolenza ma senza diminuire gli effetti dell'alcol, qualora consumati insieme, come spesso avviene. Questo determina uno stato di "ubriachezza vigile," con la possibilità di continuare a bere. Per quanto riguarda la commercializzazione, attualmente gli ED possono essere venduti in tutti gli Stati membri, anche se alcuni legislatori nazionali hanno deciso di adottare un approccio normativo più specifico, anche mediante le regole per le vendite ai minori. In Svezia, per esempio, le vendite di alcuni prodotti si limitano alle farmacie e sono vietate al di sotto dei 15 anni. In Ungheria, invece, dal 2012 è stata introdotta una tassa sulla salute pubblica, che si applica alle bevande energetiche contenenti caffeina, oltre ad una serie di altri prodotti e sostanze nutritive. Da queste premesse è stato condotto un piccolo studio pilota su un campione di popolazione adulta, rappresentato maggiormente da giovani e giovanissimi, da cui è emerso che sono soprattutto i giovanissimi (ragazzi della scuola dell’obbligo) a consumare le bibite durante i pasti, ma in genere, nel campione considerato, non è trascurabile la percentuale di coloro che hanno l’abitudine al consumo abituale (più volta in una settimana) o cronico (più volta al giorno), anche se siamo decisamente lontani dai consumi di soft drink -di ogni tipologia considerata- di altri Paesi Europei o degli USA. Quello che è emerso è lo spostamento di consumi cronici dalle bevande gassate verso quelle che all’apparenza possono risultare “salutistiche”, come the freddo e succo di frutta, mostrando però così una scarsa informazione, da parte dei consumatori, sulla problematica dello zucchero “nascosto”. Vale la pena sottolineare quanto sia importante la consapevolezza per le scelte del consumatore, soprattutto del giovane consumatore, quindi potrebbe essere utile un impegno da parte delle istituzioni, per avere sempre informazioni chiare e coerenti di cosa consumare e quindi acquistare, e un maggior controllo sulla pubblicità e sul marketing, che giocano un importante ruolo educativo e culturale. Da una parte ci sono i profitti delle aziende e dall’altra la promozione della salute da parte delle istituzioni, e sarebbe opportuno trovare una via d’ intesa, affinchè il consumatore possa avere, oltre alle informazioni necessarie, anche un maggior accesso al cibo sano, nonché un ambiente più sostenibile e meno obesogenico. BIBLIOGRAFIA (1) A global response to a global problem: the epidemic of overnutrition - Mickey Chopra,1 Sarah Galbraith,2 & Ian Darnton-Hill3 - Bulletin of the World Health Organization 2002 (2) Self-reported advertising exposure to sugar-sweetened beverages among US youth - Kumar G, Onufrak S, Zytnick D, Kingsley B, Park S. -Public Health Nutr. 2014 Aug (3) New draft guideline proposals – www.who.int (4) Public Health Nutr. 2014 Aug (5) Energy and Fructose From Beverages Sweetened With Sugar or High-Fructose Corn Syrup Pose a Health Risk for Some People - George A. Bray - Adv Nutr. Mar 2013 (6) A systematic review investigating interventions that can help reduce consumption of sugar-sweetened beverages in children leading to changes in body fatness - Avery A, Bostock L, McCullough F - J Hum Nutr Diet. 2014 Sep 19 (7) www.ilfattoalimentare.it (8) www.coldiretti.it (9) Mange børn og unge får for meget koffein fra energidrikke- Lene Møller Christensen - Jeppe Decker Iversen - Anja Biltoft-Jensen -Marta Axelstad Petersen - Anders Budtz - Søndergaard - Jeppe Matthiessen - DTU Fødevareinstituttet Afdeling for Ernæring - E-artikel fra DTU Fødevareinstituttet, nr. 6, 2014 (10) “Linea Guida n. 4: Zuccheri, dolci e bevande zuccherate: nei giusti limiti” - www.inran.it (11) Diet soda intake and risk of incident metabolic syndrome and type 2 diabetes in the Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis (MESA) - Nettleton JA, Lutsey PL, Wang Y, Lima JA, Michos ED, Jacobs DR Jr. - Diabetes Care. 2009 Apr (12) Energy drink consumption in Europe: a review of the risks, adverse health effects, and policy options to respond - Breda JJ, Whiting SH1, Encarnação R1, Norberg S1, Jones R1, Reinap M2, Jewell J1. - Front Public Health. Published online Oct 14, 2014. (13) Rilevazione dei consumi di bevande analcoliche in un campione di popolazione adulta – tesi di laurea di S.Calimandri in “Scienza dell’alimentazione e della nutrizione umana”, marzo 2015.
0 Comments
Your comment will be posted after it is approved.
Leave a Reply. |
ABOUTCon questa pagina il mio obiettivo è di riportare informazioni, novità o curiosità dal mondo scientifico, opportunamente lette in chiave critica e riproposte in chiave semplificata, affinché possano risultare di interesse per coloro che, sempre più numerosi, sono attenti alla salute tramite l'alimentazione: coloro che vogliono capire per poter scegliere
Archivi
Dicembre 2018
Categorie
Tutti
|